La recensione di Nadia
Autore: Redazione
22 Dic 2022 - Recensioni
Alice e le regole del bosco : il titolo fa pensare ad una fiaba, l’avventura di chi si addentra in un bosco incantato, in cui troverà il segreto che spiegherà il mistero della vita.
Ma ciò in cui si imbatte il lettore è un incubo, il bosco è una realtà di cui tutti vorremmo negare l’esistenza perché “tanto a me non toccherà mai”, perché nelle nostre città non può essere vero che esista un tale Inferno, una terra di nessuno dove chi entra si perde inevitabilmente e spesso non trova la via del ritorno. La forza del libro sta proprio nel fatto che ti sbatte in faccia la storia di famiglie normali, di ragazzi normali, forse un po’ più inquieti di altri ma che incontri per strada, sul bus, a scuola, nei locali…Quei ragazzi potrebbero essere i tuoi figli, i tuoi amici; quel genitore indifferente o disperato potresti essere tu!
Chi entra nel bosco, come il protagonista di una fiaba, cerca il segreto che sveli il senso della vita, cerca l’amicizia, un legame, le risposte che una vita social e finta non riesce a dare.
Il libro è coinvolgente e sconvolgente, ti fa arrabbiare, disperare, ribellare: vorresti prenderla a schiaffi Alice per tutte le assurde scelte che fa sapendo di sbagliare; vorresti abbracciarla per dirle che andrà tutto bene, che la vita non è quella che si è scelta; ti senti in colpa perché sai che il bosco in cui i tuoi figli si perdono in parte l’hai creato tu che non sei stato capace di rispondere alla loro ricerca di felicità , perché magari anche tu sei disperato e non trovi più il senso; potrebbe essere la tua amica, Alice, la tua ragazza, potresti essere tu…
Ma nonostante il libro ti spalanchi un abisso di degradazione inimmaginabile, il messaggio è di speranza, non solo per l’epilogo di rinascita, ma perché in ogni pagina emerge che ciò che conta è l’Amore, quello che si trova nei piccoli gesti, nello sguardo che si posa su di te e ti fa sentire che per qualcuno esisti, di quei genitori eroi che aspettano fuori dal bosco o che chiudono la porta di casa che vorrebbero spalancare, con la stessa forza di Maria che assiste alla crocifissione di suo Figlio ma sta lì fino alla fine, senza perdere la speranza nella Resurrezione; quello dei volontari che sfidano il sortilegio con la forza che nasce nella fiducia che ogni uomo è chiamato all’Amore che è il vero protagonista del libro, presente anche quando la sua assenza spalanca le porte dell’Inferno.
Il libro è da consigliare come lettura scolastica per la profondità e varietà dei temi che affronta, offre molteplici spunti di riflessione sul tema del disagio giovanile, in modo coinvolgente, essendo una storia di vita vera, ma senza esprimere giudizi o insegnamenti scontati: il finale, lieto o meno che sia, ciascuno deve trovarlo dentro di sé, dopo essersi immerso nel bosco della propria anima.
Nadia