La recensione di Laura
Autore: Redazione
22 Dic 2022 - Recensioni
Quando ho chiesto a mio marito di ricevere come regalo di Natale “Alice e le regole del bosco” volevo approfondire la conoscenza di quel “non luogo” chiamato Bosco di Rogoredo, un po’ per curiosità personale, un po’ professionale (sono da 13 anni educatrice in una comunità terapeutica per persone con problemi di dipendenza).
Mai avrei pensato di sentire quello che ho sentito.
La curiosità, il senso di vuoto, l’angoscia, la paura di Alice, di Samu, di Sara, di Ari, di Marco e di tutti gli altri le ho sentite nel mio stomaco, come un pugno.
La luce e la speranza che arrivano nel finale hanno rischiarato un po’ quel buco nero che ho sentito dentro, ma solo in parte, perché per un’Alice che esce dal bosco, altri 100, 1000 ci entrano e ci restano dentro.
Ma mi chiedo, cosa possiamo fare noi? Cosa posso fare io, come persona e come educatrice? Posso tenermi stretta questa angoscia, perché mi serve per non dimenticare perché e per chi (con chi) lavoro ogni giorno, per provare a capire davvero.
Posso consigliare a chiunque di leggere questo libro, per provare a squarciare il velo dell’indifferenza e dell’invisibilità.
Grazie, a chi questo libro lo ha scritto, e a chi ha trovato il coraggio di raccontare, in modo onesto e autentico, quello che vivono tante persone troppo spesso non viste, o viste solo con l’occhio della condanna e del giudizio.
Laura