La recensione di Mara
Autore: Redazione
22 Dic 2022 - Recensioni
Nel bosco anche una stretta di mano può cambiarti la vita
Ho letto con grande interesse il libro “Alice e le regole del bosco” e l’ho trovato particolarmente interessante e ricco di spunti e importanti riflessioni. Ne emerge lo spaccato di un mondo che è solo il risultato o vittima incolpevole di una società malata che, oltre a non accorgersi delle derive di molti giovani, si permette di giudicarli e non riconosce loro la dignità umana che appartiene a qualsiasi individuo a prescindere dal suo “status” sociale.
Emerge un quadro disastroso delle Istituzioni sanitarie che non sono assolutamente organizzate per rispondere ai bisogni delle persone che fanno uso di sostanze. La sensazione è che i servizi dedicati alle dipendenze siano orientati all’organizzazione del lavoro degli operatori più che alla presa in carico degli utenti e delle loro famiglie.
E’ necessario che il servizio ci sia quando se ne sente il bisogno e non 10 giorni dopo !!! (si potrebbe pensare ad un servizio di emergenza dedicato a queste problematiche attivo 24 ore al giorno). È fondamentale che l’atteggiamento degli operatori non sia giudicante poiché è necessario entrare in sintonia. L’empatia è il modo migliore per aiutare ed accompagnare ad un percorso di riconquista della propria libertà rispetto alla schiavitù della dipendenza.
Forse è necessario prendersi cura delle famiglie dei ragazzi in età adolescenziale e farle riflettere sull’importanza dell’ascolto e dell’attenzione dei bisogni dei loro figli, proprio perché chi entra nel bosco era già dentro il bosco.
Forse serve un’educazione sociale alla comprensione anche nelle istituzioni, comprese le istituzioni scolastiche .
“Nel bosco anche una stretta di mano può cambiarti la vita”.
La frase più inquietante di questo libro è: “…quando una persona è veramente irrecuperabile? Ci pensa un attimo poi mi risponde: quando la società decide di lasciarla perdere”.
Credo che questa frase ci richiami ad una responsabilità sociale sia come cittadini, prima ancora che come istituzioni. Responsabilità che deve necessariamente impegnarci ad una revisione del modello di offerta dei servizi accompagnata da una riflessione su un corretto e generoso approccio al mondo della dipendenza che non può più essere pietismo o indifferenza.
Mara