La testimonianza di Camilla
Autore: Redazione
29 Nov 2022 - Blog
Mercoledì 9 febbraio 2022
Fa freddo, ma meno rispetto agli altri mercoledì. Da qualche settimana abbiamo anticipato l’orario
del servizio dalle 20.30 alle 20.00, perché McDonald’s ci fornisce dei panini caldi da regalare. È
bellissimo vedere come le persone reagiscono nel trovarsi davanti un cheeseburger caldo del
McDonald’s, che magari non mangiano da anni e di cui magari si erano quasi scordati il sapore. Si
potrebbe pensare che si vada a Rogoredo per fare del bene agli altri; in parte è vero, ma quello che
non tutti sanno è che lavorare con le persone significa dare, ma anche e soprattutto ricevere, stando
in ascolto con il cuore e l’anima aperti e pronti ad accogliere. Questo mercoledì, per esempio, abbiamo
assistito a dei gesti di umanità e di gentilezza che mi hanno riempita e che mi hanno fatto tornare a
casa migliore.
È stato emozionante vedere come, davanti a dei panini fumanti e squisiti, le persone fossero
consapevoli del fatto che quel cibo doveva bastare per tutti. Non è mai facile dire di no quando
qualcuno che ha fame chiede di poter mangiare ancora, non è facile tenere a mente che, purtroppo,
non esiste solo la persona che si ha davanti in quel momento e che ti guarda con dei giganteschi occhi
affamati. Tendenzialmente, non diciamo mai di no alla richiesta di altro cibo, e cerchiamo in ogni
caso di tenere da parte qualcosa per chi arriva dopo. Ma è commovente notare come le persone del
bosco siano spesso consapevoli dell’esistenza non solo dei propri bisogni, ma anche di quelli degli
altri. Si pensa che le persone tossicodipendenti siano egoiste e pensino solo a se stesse, ma non è così.
È una delle immagini di umanità più forti che abbia interiorizzato nella mia vita: persone che hanno
ancora fame, che vorrebbero poter mangiare un altro panino, altri mille panini, ma che aspettano, di
lato, che tutti gli altri arrivino e si servano.
Questo mercoledì è successa un’altra cosa molto bella, a cui non mi era quasi mai capitato di assistere:
sono stati restituiti dei libri. Due signori hanno riportato indietro alcuni fumetti e IT di Stephen King,
affinché altre persone potessero leggerli. Noi non chiediamo mai che i libri vengano restituiti, perché
sono dei regali e il fatto che sia nato spontaneamente il desiderio di far vivere ad altri le emozioni
provate leggendo quei libri mi ha commossa. È stato un gesto di reciprocità molto profondo, perché
quando non si ha quasi nulla è molto difficile separarsi da qualcosa a cui ci si è affezionati, anche se
è soltanto un fumetto di Topolino. In realtà è difficile farlo anche per chi possiede tantissime cose;
quindi, è ancora più forte il messaggio che hanno mandato queste due persone. Inoltre, uno dei due
ha pure scritto una sua dedica dentro il libro, lasciando quindi una parola gentile, una sua traccia, un
suo augurio per il futuro lettore. E così, i libri diventano davvero ponti relazionali ed umani, generatori
di altro, di affettività e scambio. Così la cultura si riappropria della di una sua fondamentale funzione:
quella di unire le persone.